 Dopo il bug scoperto nei chipset P67 ed H67 ci saremmo aspettati che  Intel questa volta non facesse passi falsi. Proprio in virtù dei  precedenti errori, abbiamo ipotizzato che il chipset X79 fosse stato  volutamente castrato rispetto alle iniziali specifiche. Il bug,  annunciato da VR-Zone è relativo in effetti ad una importante funzione  per la virtualizzazione: il VT-d.
Dopo il bug scoperto nei chipset P67 ed H67 ci saremmo aspettati che  Intel questa volta non facesse passi falsi. Proprio in virtù dei  precedenti errori, abbiamo ipotizzato che il chipset X79 fosse stato  volutamente castrato rispetto alle iniziali specifiche. Il bug,  annunciato da VR-Zone è relativo in effetti ad una importante funzione  per la virtualizzazione: il VT-d.Introdotta da alcuni anni nelle CPU  Intel, questa tecnologia permette ai sistemi virtualizzati un accesso  diretto alle periferiche di I/O, quindi in modo paritario rispetto al  sistema principale. Ciò potrebbe comportare l'impossibilità di sfruttare  l'accelerazione grafica come pure prestazioni ridotte di I/O all'hard  disk, il tutto ovviamente solo per i sistemi virtualizzati.
Il mancato funzionamento del VT-d ovviamente non costituirà un grave  problema per i gamer, che generalmente non utilizzano sistemi  virtualizzati. Potrebbe esserlo invece per i professionisti, per cui  Sandy Bridge-E poteva essere un ottimo candidato per virtualizzare più  sistemi contemporaneamente. Il bug sarà fixato nella prossima revision  C2 di Sandy Bridge-E. 
Il problema in realtà è noto già da tempo, ma ci preme ribadirlo visto che sembra passato in secondo piano. Il sito Intel riporta come funzionante tale tecnologia, ma non sappiamo ancora se  sono stati messi in commercio già gli step C2, (gli shop attualmente non  lo indicano), o se Intel è riuscita a fixare in tempo il problema  anche per la versione C1. Consigliamo quindi prudenza agli acquirenti  interessati a questa funzionalità.
Leonardo Angelini
Redazione XtremeHardware
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